Cibus - GUERRA, ITALIA E FUTURO

Le ripercussioni della guerra, il ruolo dell’Italia e la necessità di pianificare il futuro per garantire la sicurezza alimentare
Pianificare la politica agricola del prossimo futuro può significare una maggiore garanzia di sicurezza alimentare e stabilità sociale.
Questo è il principale messaggio emerso nel corso della conferenza condivisa con Confagricoltura “Food security: Europa, produttività e sostenibilità”. Un confronto – moderato da Daniele Rossi, Segretario Generale di AgroNetwork – ad ampio raggio tra istituzioni italiane ed europee, analisti ed esperti del settore agroalimentare sul futuro del comparto e delle imprese alla luce del conflitto in corso e della nuova globalizzazione che ha visto la presenza di oltre 400 imprenditori agricoli ed industriali.
Ucraina e Russia infatti rappresentano insieme il 30% del mercato mondiale del grano (rispettivamente al secondo ed al terzo posto dopo gli USA) e il 55% di quello dell’olio di semi di girasole (rispettivamente primo e secondo posto) oltre ad elevate percentuali di altri prodotti chiave (la Russia è ad es tra i principali esportatori di fertilizzanti).
I prezzi del grano sono oggi ai massimi storici e saranno inevitabili le ripercussioni del conflitto in corso per i 50 Paesi che dipendono per almeno il 30% del grano russo ed Ucraino (26 i Paesi che dipendono per oltre il 50%). Si prevede un ulteriore aumento del 20% entro la fine dell’anno.
Con l’invasione dell’Ucraina, inoltre in alcuni Paesi del Nord Africa i prezzi dei cereali sono saliti dell’80% e le scorte si esauriranno nel giro di poche settimane.
“La guerra – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – ha fatto emergere in modo evidente questioni già aperte, come l’autosufficienza alimentare, che non vuole dire autarchia, ma garantire cibo per le popolazioni e stabilità per le imprese dell’intera filiera”.

Qualche giorno fa FMI, Banca mondiale, FAO e WTO hanno lanciato un appello alla comunità internazionale, per scongiurare una crisi alimentare globale e anche l’Italia sarà chiamata a fare la sua parte:
“L’Italia, in fatto di cibo e nutrizione, è protagonista e lo deve essere anche nel trovare soluzioni alla crisi in atto e in divenire. – ha spiegato Stefano Gatti, Inviato Speciale per la Sicurezza alimentare del Ministero degli Esteri – La guerra porterà tensioni sociali soprattutto nell’area mediterranea, dove si affacciano i principali Paesi importatori di grano da Russia e Ucraina: l’Italia sta svolgendo un ruolo fondamentale in questa nuova dimensione della diplomazia in ambito agroalimentare”.
Anche per il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, “è assolutamente necessario pensare a un nuovo modello di diplomazia alimentare con l’obiettivo di nutrire il pianeta e dare stabilità sociale alle nazioni. Il Covid prima e la guerra ora ci stanno mettendo di fronte a sfide inaspettate. La certezza di avere cibo sulle nostre tavole a prezzi sempre accessibili non è più così scontata e questo deve portarci a fare importanti considerazioni. Una sfida enorme, che si aggiunge ad altre questioni, una su tutte, quella della sostenibilità”.

“Le difficoltà del nostro continente non sono legate agli approvvigionamenti alimentari, ma ai prezzi delle materie prime e dell’energia. – ha aggiunto l’europarlamentare Paolo De Castro – Dobbiamo mettere in atto strategie che tengano conto di questo e anche delle esigenze dei nostri agricoltori, che sono chiamati a produrre con regole sempre più restrittive”.
“Per questo l’Europa – ha detto Sandra Gallina, direttore generale della DG SANTE della Commissione Ue – è chiamata a impegnarsi senza perdere di vista la sostenibilità dell’intero sistema agricolo”.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Altro
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)